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al testo di Pasquale Antonio Marinelli
Mani aperte
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Sul palmo della mano sono disegnati atomi di vita. In un pugno li hai chiusi (elevato al cielo) gridando: - Viva la Rivoluzione -. L’odore contadino di castagne arrostite che saltellano (fuoco) in mano. - Siamo la classe del futuro – dicevi e del proletariato (oggi) resta l’agreste nobiltà come sogno (le sue radici) abbandonato alla produzione industriale. - Siamo noi – avresti dovuto dire; noi con l’anelito di libertà, con la nostra civiltà, con i nostri cieli azzurri che ascoltano ansie spasmodiche; e con le mani aperte che portano chiari e distinti i segni della vita.
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Klara Rubino
- 22/03/2018 11:37:00
[ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]
Mi lascia rapita: a bocca aperta e senza parole! È davvero potente la capacità comunicativa e larmonia complessiva di questa poesia. Forse è quella voce lontana, che grida attraverso questa tua poesia, ancora vitale.
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